Articolo di Giorgia Sigona
Foto di Rachele D’Alessandro

GELA IN MINIATURA, IL RISCATTO CULTURALE DELLA CITTÀ 

Dal 27 Maggio sarà aperta al grande pubblico “Gela in miniatura”.
Realizzato grazie al contributo del geometra Cannizzaro in collaborazione con l’associazione “Gruppo Archeo-gela Geloi”, coordinati dal direttore Giuseppe la Spina, e con i ragazzi del liceo artistico sotto la supervisione dei professori Bellavia e Insulla, il progetto si propone di far conoscere le bellezze di Gela a persone di tutte le età in modo divertente e nuovo. Il percorso si trova in via Salonicco ed è attrezzato per accogliere persone con varie disabilità; inoltre attraverso gli odori dell’orto botanico tutti i bambini, in particolare quelli affetti da autismo, potranno conoscere e vedere dal vivo le piante provenienti da tutta la Sicilia e non solo.







Potremo ammirare la fedele riproduzione della colonna dorica, del castelluccio, della torre di Manfria e di altri monumenti.Questa iniziativa è fondamentale per riaffermare e far conoscere ai turisti e agli abitanti stessi l’importanza culturale e artistica della città, che spesso non è stata valorizzata, nel corso del tempo, dall’amministrazione comunale di turno, non sempre capace di far apprezzare e proteggere adeguatamente i propri beni culturali.
Tra le miniature del percorso troviamo la figura fiera e imponente della “Fimmina Nura”, uno dei simboli di Gela, raffigurante la divinità romana Cerere, Demetra per i Greci, dea della fertilità e del raccolto. 




E tra i grandi protagonisti non potevano mancare le due opere fondamentali di Gela: la torre di Manfria e il Castelluccio. 



La prima fu costruita nella seconda metà del 500 per scopi militari. Ad essa è collegata la leggenda del gigante Manfrino, che secondo il mito custodiva nella torre un tesoro; egli aveva anche una sorella, che stava sempre nella torre (per questo chiamata "la Castellana") al contrario del fratello, che viaggiava molto. Un giorno quest'ultimo vide una fanciulla dai lunghi capelli biondi e dal viso di una dea e se ne innamorò, ma quando provò ad avvicinarsi ella scomparve nel nulla. La sorella allora decise di organizzare una grande festa, sperando che la misteriosa fanciulla si facesse viva, a cui parteciparono tutti i principi della Sicilia, che, avidi del tesoro del Gigante, uccisero lui e la sorella.Il Castelluccio invece - secondo le fonti più antiche - fu edificato nel 1143 dal conte di Butera, e venne usato come fortezza grazie anche alla sua posizione strategica, dalla quale è possibile ammirare tutta la piana di Gela. Ora grazie a nuovi scavi e nuove ricerche è stata stabilita la sua costruzione nel XIII secolo durante l’epoca federiciana quando la città era chiamata Heraclea dai medievali.
 

Tutte le foto sono soggette a copyright.

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